Psicoanalisi e teoria della mente

La Psicoanalisi ormai fa parte della cultura stratificata della nostra società, è ormai lontano il tempo che le era negato uno statuto disciplinare ma tuttavia oggi in vari contesti si assiste ancora a vecchie e nuove diatribe e svalutazioni.

E’ ben lontano il tempo in cui si riteneva che le scienze potessero avere una prospettiva Unica. Il pensiero assoluto e dogmatico è stato messo fuori gioco dalla riflessione filosofica contemporanea ma in molti casi riappare sotto forme più ingenue. La psicoanalisi non è certamente la risposta unica al disagio e alla malattia mentale e oggi lo sappiamo molto meglio di cinquanta anni fa. Nonostante i limiti (e menomale che ci sono i limiti) la psicoanalisi ci ha insegnato molto e se vogliamo andare oltre la babele dei linguaggi specialistici, dobbiamo riconoscere che ha offerto tanto in eredità anche alla psicologia cognitiva e alle neuroscienze.

In primo luogo in questo sito si intende recare omaggio a una grande psicoanalista italiana che ha fatto la storia del pensiero psicoanalitico in Italia: Silvia Montefoschi.

Alla cara Silvia va il riconoscimento e la gratitudine per quanto oggi noi siamo ciò che siamo, di quanto esistiamo consapevoli di essere presenti al cospetto della presenza intelligente della vita senza dover essere finzione o atteggiamento machiavellico per agire nel mondo.

Il pensiero di Silvia Montefoschi, ben lungi dall’essere dogmatico e assolutistico ricerca comunque una spiegazione evolutiva complessa che si protrae dai particolari all’Universale e in questo senso che si apre ad una prospettiva unitaria che non ha niente a che vedere con le nostre memorie di pensiero unico. Da Hegel si trae la logica sintetica della riflessione che è concepita come un processo dinamico in continua evoluzione in un dispiegarsi di energia creativa aperta al nuovo e all’inaspettato, che sovverte costantemente il già dato e il già stabilizzato “è ciò che è ” continuamente nel punto momento dell’esserci nell’essere.

Preziosa è stata l’esperienza che ho potuto vivere nel dialogo intersoggettivo con Silvia. Un esperienza all’insegna del nuovo, del movimento dell’inaspettato, sempre in sintonia con l’infinita creatività dell’essere che costantemente crea se stesso nella relazione. Non esistono canovacci prestabiliti, ogni incontro è un esperienza nuova e Vera nell’assoluto dell’attimo presente. Spesso Silvia ripete che non ha mai voluto gli allievi “doc” che se qualcuno si è posto come tale era un problema suo e che prima o poi arrivavano puntuali le “uccisioni”. Sempre fedele a se stessa Silvia dice sorridendo che hanno ucciso un fantasma…

Dal nostro dialogo sull’intersoggettività e sulla riflessione del lavoro condotto nel mio dottorato di ricerca presso l’Università Cattolica di Milano sulla Teoria della Mente è nato il progetto di un lavoro sperimentale di ricerca sulla capacità mentalistica negli adulti e sullo sviluppo della funzione riflessiva nelle persone che si riconoscono nella logica del “Super-riflessivo”.

Devo ancora a Silvia la libertà di infrangere tutti gli steccati disciplinari, in primis: la psicoanalisi che si incontra con la statistica….

Intersoggetività e teoria della mente

in un ottica di psicoanalisi sperimentale.

Da due anni sto conducendo un gruppo di lavoro Intersoggettivo che si ritrova a scadenza mensile e dove sono ricercate e potenziate le competenze di intersoggettività di ciascuna persona del gruppo.

Le tematiche affrontate sono proposte in relazione alle richieste dei partecipanti ma seguono soprattutto un filo conduttore che si centra nella riflessione sulla relazione d’amore che “colora”le nostre vite. Uno spazio di valore viene dato anche alla ritualità dell’incontro che è sempre seguito da un Agape di condivisione.

Di seguito il link della fondazione Silvia Montefoschi per scoprire un pensiero psicoanalitico fortemente innovativo.

https://fondazionesilviamontefoschiblog.wordpress.com/