Il Ritiro della Marea

Il Ritiro della Marea

Il vento caldo del sud soffiava attraverso le stradine polverose di Las Rocas, un villaggio costiero dimenticato dal tempo, incastonato tra le montagne aride e l’oceano sconfinato. In questo luogo remoto, dove il mare sembrava raccontare storie antiche a chiunque avesse il coraggio di ascoltarlo, viveva una donna di nome Isabel. I suoi occhi erano di un verde profondo, come le acque dell’oceano all’alba, e il suo cuore portava le cicatrici di un amore che il mare le aveva dato e poi tolto, come fa con le sue conchiglie.

Isabel era conosciuta in tutto il villaggio per il suo spirito indomito e la sua bellezza fiera, che non sfioriva con il passare degli anni. Aveva ereditato la grande casa di pietra che dominava la spiaggia dal padre, un capitano di mare che aveva navigato fino ai confini del mondo conosciuto e che le aveva insegnato a rispettare il mare tanto quanto lo temeva. Non c’era nulla che Isabel amasse più delle onde che s’infrangevano contro le rocce, tranne forse l’uomo che una volta aveva camminato al suo fianco lungo quella stessa spiaggia.

Pedro era arrivato a Las Rocas con la stessa imprevedibilità di una tempesta tropicale. Era un uomo dall’animo irrequieto, con la pelle bruciata dal sole e un sorriso che sembrava promettere avventure senza fine. Nessuno sapeva molto del suo passato, ma non importava. Isabel aveva sempre sentito di appartenere a qualcuno che non potesse essere contenuto tra le mura del villaggio, e Pedro sembrava incarnare quel destino.

La loro passione era travolgente, un fuoco che ardeva giorno e notte, consumando ogni barriera tra di loro. Le notti passate insieme erano cariche di promesse sussurrate, sogni costruiti a metà, e un amore che sfidava la stessa eternità. Ma proprio come il mare che ogni giorno lambiva la riva per poi ritirarsi, anche Pedro non era fatto per rimanere.

Una mattina d’autunno, Isabel si svegliò sola. Il letto era ancora caldo dal corpo di Pedro, ma lui se n’era andato, portando con sé solo il ricordo di ciò che avevano condiviso. Non c’erano lettere, né spiegazioni. Solo il suono del mare, che sembrava volerle sussurrare una verità che Isabel si rifiutava di ascoltare.

Passarono i giorni, e poi le settimane. Isabel continuava a camminare lungo la spiaggia, cercando tracce di Pedro nelle onde, sperando che un giorno il mare glielo restituisse. Ma la verità era che ogni marea che si ritirava lasciava solo una sensazione di vuoto.

Fu in quel periodo che Isabel iniziò a dedicarsi alla casa. Le vecchie mura di pietra, che avevano visto secoli di tempeste e tramonti, avevano bisogno di cura, e Isabel trovò conforto nel restituire loro il vigore che sembrava perso. Fu allora che arrivò Manuel, un giovane falegname dal sorriso gentile e gli occhi chiari come il cielo d’inverno. Era venuto al villaggio in cerca di lavoro, e Isabel lo assunse per riparare le finestre della casa, che scricchiolavano sotto il peso dei venti oceanici.

Manuel era diverso da Pedro in tutto. Aveva un animo tranquillo, le mani abili e pazienti, e una presenza rassicurante che contrastava con la furia del mare. Passavano ore insieme, lavorando fianco a fianco, scambiando poche parole ma sentendo crescere tra loro un legame silenzioso.

Tuttavia, Isabel non poteva dimenticare Pedro. Nonostante la dolcezza di Manuel e il conforto che le offriva, il suo cuore continuava a battere al ritmo di una tempesta lontana. Ogni sera, dopo che Manuel se ne andava, Isabel tornava alla spiaggia, fissando l’orizzonte, aspettando un segno, una promessa che non era mai stata mantenuta.

Un giorno, mentre Manuel stava finendo di riparare l’ultima finestra, Isabel si avvicinò a lui. “Manuel,” disse con una voce che sembrava appartenere a qualcun altro, “ti ringrazio per tutto ciò che hai fatto. Ma c’è qualcosa che devi sapere.”

Manuel la guardò con gli occhi pieni di una calma profonda. “Non devi spiegare nulla, Isabel,” rispose, come se sapesse da sempre ciò che stava per dirgli. “Capisco che il tuo cuore appartiene al mare, e a ciò che ti ha tolto.”

Isabel sorrise, un sorriso triste ma sincero. “Non so se il mare me lo restituirà mai,” disse, fissando le onde che si infrangevano lontano. “Ma so che non posso più aspettare.”

E così, quella sera, mentre il sole tramontava in un’esplosione di colori che sembravano tingere il mondo intero, Isabel tornò alla spiaggia per l’ultima volta. Camminò lungo la riva, ascoltando il suono delle onde che si ritiravano, portando con sé i suoi sogni non realizzati e le promesse infrante.

“Alcune maree non tornano mai, Manuel,” disse Isabel quando tornò alla casa, trovandolo ancora lì, in attesa. “E io devo imparare a vivere con questo.”

Manuel non rispose. Si limitò a prendere la mano di Isabel tra le sue, offrendole quel calore e quella stabilità che il mare non poteva darle. E insieme, senza bisogno di parole, guardarono il sole affondare lentamente nell’oceano, accettando finalmente che alcune cose, una volta perse, non tornano più.

Ma la vita, come il mare, continua. E Isabel, con Manuel al suo fianco, trovò finalmente la pace che aveva cercato per così tanto tempo. Non era la pace tempestosa che Pedro le aveva promesso, ma era una pace più profonda, più vera, come la calma dopo la tempesta.


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