Performance “Twilight at Bollingen” (see p. 4)
A play with four characters – C.G. Jung, Aniela Jaffé, Erich Neu- mann and Marie-Louise von Franz – speaking about Jung’s legacy.Jungian Odyssey 2025

Relazione su “Crepuscolo a Bollingen”
1. Introduzione
“Crepuscolo a Bollingen” è un’opera teatrale scritta da Murray Stein e Henry Abramovitch, che si propone di esplorare gli ultimi anni di vita di Carl Gustav Jung e il lascito della sua Psicologia Analitica. L’opera si svolge nella Torre di Bollingen, luogo simbolico dove Jung trascorse gran parte del suo tempo in riflessione e scrittura.
Attraverso un dialogo tra Jung e tre figure fondamentali della sua scuola di pensiero – Aniela Jaffé, Erich Neumann e Marie-Louise von Franz – la rappresentazione affronta tematiche complesse come l’ombra della Psicologia Analitica, il concetto di aldilà e il destino personale.
Il ruolo di Jung è interpretato da Paul Brutsche, mentre Aniela Jaffé è impersonata da Kathrin Schaeppi, Erich Neumann da John Hill e Marie-Louise von Franz da Heike Weis Hyder. Murray Stein funge da Narratore, e Barbara Miller accompagna l’opera con il violoncello, sottolineando il carattere evocativo e simbolico della rappresentazione.
2. Il contesto storico e filosofico
La Torre di Bollingen non è solo l’ambientazione della pièce, ma anche un simbolo potente del pensiero junghiano. Jung stesso descrisse la torre come il luogo del Sé, uno spazio in cui poter riflettere sul proprio inconscio e sull’individuazione.
Negli ultimi anni della sua vita, Jung si concentrò su questioni esistenziali e metafisiche, tra cui la natura dell’anima dopo la morte e il ruolo dell’inconscio collettivo nel determinare il destino dell’individuo e dell’umanità. I dialoghi immaginati dagli autori si inseriscono in questo contesto, esplorando il confronto tra la Psicologia Analitica e i grandi interrogativi esistenziali.
3. Analisi dei personaggi e dei loro ruoli
Carl Gustav Jung (Paul Brutsche)
Il protagonista dell’opera è lo stesso Jung, ormai anziano e riflessivo. Egli dialoga con i suoi interlocutori sui limiti e le possibilità della Psicologia Analitica, cercando di fare un bilancio della sua opera e della sua eredità. Il personaggio di Jung affronta anche il tema dell’ombra, non solo a livello individuale, ma anche collettivo e istituzionale.
Aniela Jaffé (Kathrin Schaeppi)
Jaffé fu una delle più strette collaboratrici di Jung e curò la sua autobiografia Ricordi, Sogni, Riflessioni. Nell’opera, rappresenta la testimone e la cronista della sua vita e del suo pensiero, ed è colei che cerca di conciliare il lato accademico con quello più mistico della Psicologia Analitica.
Erich Neumann (John Hill)
Discepolo di Jung, Neumann sviluppò il concetto dell’evoluzione della coscienza e scrisse opere fondamentali come La Grande Madre. Nella pièce, egli mette in discussione alcuni aspetti del pensiero junghiano, in particolare il suo approccio alla cultura occidentale e la sua visione dell’inconscio collettivo.
Marie-Louise von Franz (Heike Weis Hyder)
Collaboratrice di Jung e studiosa di fiabe e alchimia, von Franz incarna l’approccio simbolico e archetipico alla psicologia. Nel dialogo, rappresenta la dimensione più intuitiva e spirituale della Psicologia Analitica, interrogandosi sul significato del destino e sulla possibilità della vita dopo la morte.
Narratore (Murray Stein)
Il narratore ha il compito di guidare il pubblico attraverso le riflessioni e i dialoghi, contestualizzando le idee e offrendo una cornice interpretativa. La sua presenza aiuta a comprendere l’evoluzione del pensiero junghiano e le sue implicazioni per il mondo contemporaneo.
Barbara Miller (Violoncello)
La musica ha un ruolo fondamentale nell’opera. Il violoncello, con il suo suono profondo e malinconico, sottolinea il carattere meditativo e simbolico della rappresentazione, accompagnando il viaggio interiore dei personaggi.
4. Temi principali dell’opera
a) L’eredità della Psicologia Analitica
Uno dei temi centrali è il bilancio che Jung fa della sua opera: cosa rimarrà della Psicologia Analitica dopo la sua morte? Come verrà interpretata e trasformata dalle generazioni successive?
b) Il concetto di ombra
Jung è famoso per la sua teoria dell’ombra, ovvero la parte nascosta e repressa della psiche individuale e collettiva. Nell’opera, si interroga su come l’ombra influenzi non solo il singolo, ma anche le istituzioni e la cultura.
c) L’aldilà e il destino dell’anima
Negli ultimi anni, Jung fu profondamente interessato alla questione dell’aldilà. L’opera esplora il suo rapporto con la morte e la possibilità di una continuazione della coscienza dopo la fine della vita terrena.
d) La tensione tra scienza e spiritualità
Un altro tema cruciale è il conflitto tra il metodo scientifico e l’approccio simbolico e mistico alla realtà. Jung e i suoi interlocutori dibattono sulla legittimità della Psicologia Analitica come disciplina accademica e sul suo legame con l’alchimia, la religione e le tradizioni esoteriche.
5. Significato e rilevanza contemporanea
“Crepuscolo a Bollingen” non è solo un tributo a Jung, ma anche un’opportunità per riflettere sul futuro della Psicologia Analitica e sul suo ruolo nella società moderna. L’opera ci invita a chiederci:
- La Psicologia Analitica ha ancora rilevanza nel mondo contemporaneo?
- Quali aspetti del pensiero junghiano possono essere utili per affrontare le crisi attuali, come il cambiamento climatico, le guerre e le tensioni sociali?
- La ricerca di significato e il bisogno di una connessione spirituale sono ancora fondamentali nella nostra epoca?
In un mondo sempre più dominato da razionalismo e tecnologia, l’eredità di Jung potrebbe offrire una visione alternativa della realtà, più attenta ai simboli, ai miti e alla dimensione inconscia dell’esistenza.
6. Conclusione
“Crepuscolo a Bollingen” è un’opera profonda e riflessiva, che permette al pubblico di entrare nell’universo intellettuale e spirituale di Carl Gustav Jung. Attraverso il dialogo con i suoi allievi e collaboratori, Jung affronta le grandi domande della vita, esplorando il rapporto tra scienza e anima, il significato del destino e il mistero dell’aldilà.
L’opera si configura come un viaggio nella coscienza, un tributo alla Psicologia Analitica e una riflessione sul futuro di questa disciplina. La scelta della Torre di Bollingen come ambientazione sottolinea il carattere simbolico della rappresentazione: un luogo di ritiro e di profonda introspezione, dove Jung cercò di comprendere il senso ultimo dell’esistenza umana.
“Crepuscolo a Bollingen” non è solo un’opera teatrale, ma un’esperienza di esplorazione interiore.