Introduzione a Harmonia di Enrica Giannelli.
In preparazione..
Harmonia , la nuova raccolta poetica che sto preparando, si inserisce in un filone di esplorazione del linguaggio che richiama le intuizioni proustiane sul potere rivelatorio delle parole. Come nella Recherche di Proust, dove il linguaggio si fa veicolo di una verità interiore che sfugge al controllo razionale, anche in Harmonia la parola poetica diventa strumento di introspezione e riscoperta dell’essenza autentica dell’essere.
Impiego il linguaggio in modo che esso non solo descriva, ma faccia emergere frammenti di un’identità profonda, elementi che affiorano quasi inconsciamente, guidati da immagini archetipiche e simboliche. Ogni verso, ogni immagine, ogni figura mitologica diventa, in questa raccolta, un “lago sconosciuto” in cui il lettore è invitato a immergersi per scoprire ciò che il pensiero razionale non può cogliere: intuizioni, memorie involontarie e verità emotive celate nel linguaggio.
Con Harmonia cerco di offrire una poesia che è al tempo stesso rifugio e specchio, dove l’interazione tra linguaggio conscio e inconscio si dispiega in un’esperienza di rivelazione interiore. Come Ermes, mi faccio viaggiatrice e guida, in un percorso di scavo poetico e riflessione che risuona con le sfumature dell’anima, svelando il linguaggio non solo come mezzo di espressione ma come porta d’accesso a dimensioni nascoste del sé e dell’universo…
Abitare il Silenzio
Essere dentro.
è da lì che vola
l’enorme mistero.
Stare in silenzio
e nella mente serrare il dialogo di senso.
Spesso ho pensato all’effetto
che fa sugli ignari osservatori
la bizzarria di parlare il silenzio;
e poi ho capito che percepiscono l’evento
coloro che sanno sentire
che vogliono ascoltare oltre il muro
della paura che sono pronti a dialogare
rispondendo, serrando il dialogo nel pensiero
che libero risponde frasi fuori tempo.
I bambini lo sentono e spesso rispondono,
anche qualche amante a volte percepisce
ma spesso è come parlare con la finestra aperta
e qualche occasionale passante
coglie il senso
e non si sa come ma risponde in logica con il contesto.
Spesso la voce è percepita senza senso
e qualche voce attanaglia e assorda
la mente di qualcuno
che non riesce ad allontanarsi
dall’insensatezza
del fluire invasivo e stordente
che gli psichiatri chiamano compulsiva,
ossessiva…
E’ certo che spesso si sentono ribollire
le parole
e se non stiamo attenti
ci abbandona la presenza,
e perdendo l’orientamento
sveliamo un trigger impertinente e ribelle
e magari, oggi il ribelle
fosse più impertinente…