I chicchi della melograna
Ho ricordato terre lontane
mentre stavo
ferma al semaforo :
rosso
era il colore del tempo ,
nera
la prospettiva
e bianca la mia anima…
Ero nata da un epoca vissuta
sul confine della sera,
dove ancora
Fa da testimone
un cipresso accanto a un limone,
…casa mia.
Profumi,
limoni,mimose;
sapori,
canditi, rosoli,
il rosolio delle zie.
Sul sipario della sera
si congeda
tra i brontolii di primavera
la malinconia,
Alla fioritura del pesco,
l’asfodelo brilla deciso,
proteso
al cielo equinoziale.
…anche tu
sei nato sul confine della sera
dove la tramontana
e dialoga con le ombre.
…ma la nostra sera
oggi
sussurra lieta
la fine di un attesa,
a la morte
non è più
nera Signora
nel fischio del vento.
I fanciulli sono cresciuti…
Non hanno più paura
della voce del vento,
anche se non è chiaro
quanta timore
ancora scontino
se non della morte
quanto della precarietà della vita…
oggi
I chicchi della melograna
sono testimoni
di un momento sereno
di vita ritrovata, innocente,
emersa libera,
sfuggita dai legami contraddittori
di un epoca crudele,
discendente dai viandanti
che raccolsero come rapaci mendicanti
le gemme nutrienti dei biancospini.
Sui ciottoli stanchi
Delle mulattiere familiari
gli avi, legarono Rosa
col giuramento
a un destino
Di vergine sposa.
Atavica
è stata e forse sicuramente
lo è ancora
la mia terra,
e la libertà di dire
No, fu pagata ancora
con lo stupro e l’inganno.
No…
è una parola dura
forte, libera,
quando la norma
è essere
ciò che gli altri
vogliono che siamo
ciò che loro desiderano
essere;:
Insistono che si accetti
naturalmente la servitù
nel pensiero, nel corpo
E nell’anima per essere
Pasto sacrificale
di un padrone,
vorace,
di un potere
unico che prevede il sacrificio di sé,
della dignità di testimoniare
ciò che sappiamo e ciò che desideriamo…