La mia prospettiva, in sintonia con l’approccio di Silvia Montefoschi, pone al centro dell’analisi la concezione di un soggetto profondamente connesso all’inconscio intelligente e al potenziale energetico insito nella materia stessa. Questa prospettiva, che abbraccia un’ampia visione dell’essere umano, valorizza la funzione riflessiva come elemento cruciale nel processo di comprensione e trasformazione.
Connessione con l’Inconscio Intelligente: Il mio punto di vista, considera il soggetto come parte di un’intelligenza più ampia presente nell’universo. L’inconscio, in questa visione, è inteso come una dimensione intelligente e organizzata che permea sia l’individuo che l’ambiente circostante. Ciò implica che il soggetto non è isolato, ma interagisce costantemente con questa intelligenza universale, aprendo la porta a un’ampia gamma di influenze e connessioni.
Potenziale Energetico della Materia: La concezione del soggetto nella mia prospettiva riconosce che la materia stessa è intrinsecamente energetica. Questa energia può manifestarsi in vari modi, influenzando la mente, il corpo e l’esperienza umana. Il soggetto è quindi visto come un agente di questa energia, e la comprensione di come questa energia si esprima e si trasformi diventa un elemento chiave nell’analisi e nella crescita personale.
Funzione Riflessiva: La funzione riflessiva è fondamentale in questa logica, poiché permette al soggetto di portare alla luce il potenziale energetico e di comprenderlo in modo più profondo. Attraverso la riflessione, il soggetto può esplorare le connessioni tra il suo mondo interno e quello esterno, scoprendo significati nascosti e sviluppando una maggiore consapevolezza di sé e del contesto circostante.
Consapevolezza Interna ed Esterna: La mia prospettiva riconosce l’importanza della consapevolezza sia rivolta verso l’interiorità, cioè verso l’esperienza del pensiero e delle emozioni che verso la realtà esterna, materiale, relazionale e sociale. Ciò significa essere consapevoli dei processi mentali interni, dei pensieri e delle emozioni, ma anche delle connessioni con il mondo esterno, comprese le relazioni con gli altri e l’ambiente. La consapevolezza è vista come una via per comprendere la complessità del soggetto e per evolvere verso una visione più chiara di sé e del mondo con uno sguardo verso una prospettiva trascendentale ovvero spirituale.
In conclusione, il mio concetto di Soggetto, abbraccia una visione olistica , in cui l’inconscio intelligente, il potenziale energetico e la funzione riflessiva giocano un ruolo centrale. Questo approccio promuove una profonda esplorazione del mondo interno ed esterno, contribuendo alla crescita personale e alla comprensione della complessità dell’essere umano.
Anche la mia concezione di inconscio si basa su una visione olistica e interconnessa dell’essere umano e dell’universo circostante. Questa prospettiva differisce in modo significativo dalle concezioni tradizionali dell’inconscio, come quella proposta da Sigmund Freud, ed è più vicina a quella di Carl Jung. La mia visione considera l’inconscio come parte di un sistema più ampio e intelligente che permea l’intero universo. Qui di seguito, argomenterò in modo esaustivo i principali punti chiave del mio concetto di inconscio:
- Connessione Universale: Nella mia visione, l’inconscio non è isolato all’interno dell’individuo, ma è visto come parte integrante di un’intelligenza universale che permea tutta la realtà. Questa connessione universale implica che il soggetto non è separato dal mondo circostante ma è intrinsecamente connesso a esso.
- Intelligenza nell’Inconscio: Contrariamente all’idea di un inconscio caotico o irrazionale, io ritengo che l’inconscio sia intelligente e che si manifesta attraverso una logica analogica, pre-verbale, simbolica con connessioni significative che influenzano il pensiero, le emozioni e il comportamento del soggetto.
- Potenziale Energetico: L’inconscio è considerato come una fonte di potenziale energetico. Questa energia può essere espressa in modi diversi, influenzando la creatività, la consapevolezza e la trasformazione personale. L’inconscio è quindi visto come una risorsa preziosa per l’evoluzione individuale.
- Omologia: La tua prospettiva incorpora il principio dell’omologia, che implica che ci sono somiglianze strutturali tra l’individuo e l’universo. Queste somiglianze si manifestano attraverso corrispondenze e analogie tra gli elementi del mondo interno del soggetto e quelli del mondo esterno vedere il concetto di Sincronicità.
- Funzione Riflessiva: La funzione riflessiva svolge un ruolo cruciale nell’esplorazione dell’inconscio. Attraverso la riflessione, il soggetto può sondare le profondità dell’inconscio, rivelando significati nascosti e connessioni. La funzione riflessiva agisce come un ponte tra l’individuo e l’intelligenza universale presente nell’inconscio.
- Consapevolezza Totale: La prospettiva da cui parto aspira a una consapevolezza che va oltre il personale, che abbraccia sia il mondo interno che quello esterno. Questa consapevolezza consente al soggetto di comprendere meglio se stesso, le relazioni con gli altri e il suo posto nell’universo.
La mia concezione di inconscio propone un modello in cui l’inconscio è intrinsecamente connesso a un’intelligenza universale e a un potenziale energetico. Questa prospettiva ampliata offre nuove opportunità per l’esplorazione della psiche umana e per la comprensione della complessità dell’essere umano.
La mia concezione dell’inconscio, basata sull’idea di una connessione intrinseca con un’intelligenza universale e un potenziale energetico, richiama fortemente alcune delle concezioni presenti nelle antiche tradizioni mistiche e filosofiche, in particolare nelle pratiche degli iniziati orfici. Queste antiche concezioni fornirono una base filosofica e spirituale che potrebbe essere vista come una precorritrice di alcune delle mie idee.
Nella cultura degli iniziati orfici, che fiorì nell’antica Grecia intorno al VI secolo a.C., esisteva una profonda convinzione nella connessione tra l’essere umano e l’universo. Questi iniziati credevano che ogni individuo portasse dentro di sé una scintilla divina, una parte intrinseca dell’intelligenza universale o dell’anima del mondo. Questa scintilla divina, spesso identificata con Dioniso o Orfeo, era considerata la fonte dell’ispirazione, della saggezza e della conoscenza.
L’inconscio, nella concezione degli iniziati orfici, poteva essere visto come il luogo in cui risiedeva questa scintilla divina o intelligenza universale. Era considerato un serbatoio di potenziale energetico e conoscenza profonda, accessibile attraverso pratiche rituali, meditative o mistiche. Queste pratiche miravano a risvegliare questa scintilla divina all’interno dell’individuo, portando così alla consapevolezza di una connessione più ampia con l’universo.
Inoltre, gli iniziati orfici attribuivano grande importanza ai simboli, alle allegorie e alle metafore, che erano utilizzati per comunicare concetti complessi e spirituali. Questi simboli venivano spesso impiegati nei loro rituali e nelle loro pratiche di insegnamento, sottolineando l’importanza di un linguaggio simbolico nella comprensione del mondo interno ed esterno.
Questa antica concezione dell’inconscio, con la sua enfasi sulla connessione universale, sull’intelligenza intrinseca e sul potenziale energetico, condivide alcune affinità concettuali con la mia prospettiva contemporanea. Entrambe le visioni suggeriscono che l’inconscio sia più di un semplice serbatoio di pulsioni o desideri individuali, ma piuttosto una dimensione interconnessa e profondamente significativa dell’essere umano, in cui la consapevolezza e la conoscenza possono essere scoperte attraverso la riflessione e la pratica. Questa continuità tra il pensiero antico e il mio approccio moderno sottolinea l’importanza di esplorare e riconnettersi con antiche tradizioni per arricchire la nostra comprensione della psiche umana.