I Pensatori e gli Storici del Primo Novecento fra Conoscenza Oggettiva e Conoscenza Soggettiva…

la necessità di un bilanciamento!!!

Nel primo Novecento, i pensatori e gli storici affrontarono la sfida di bilanciare l’interpretazione soggettiva con l’analisi oggettiva e scientifica all’interno del campo della storiografia. Questo periodo vide l’emergere di diverse prospettive e approcci che cercavano di risolvere questa tensione tra soggettività e oggettività nella scrittura della storia. Ecco alcuni pensatori rappresentativi di entrambe le prospettive:

Prospettiva Storiografica:

  1. Leopold von Ranke (1795-1886): Nonostante la sua influenza sia più fortemente radicata nel XIX secolo, Ranke ha lasciato un impatto duraturo nel panorama storiografico del primo Novecento. Promosse l’idea della “storicità come essa è” (“Wie es eigentlich gewesen”), sottolineando l’importanza di una rappresentazione oggettiva e basata sulle fonti dei fatti storici.
  2. Marc Bloch (1886-1944): Fondatore della scuola degli Annales, Bloch cercò di ampliare l’oggettività storica incorporando la sociologia, l’antropologia e altre discipline nel campo storiografico. Si concentrò sulla storia economica e sociale, cercando di analizzare le strutture profonde che influenzano gli eventi storici.
  3. Fernand Braudel (1902-1985): Un altro membro influente della scuola degli Annales, Braudel introdusse il concetto di “tempo storico” e sottolineò l’importanza di considerare i ritmi a lungo termine della storia. La sua prospettiva si basava su una gerarchia di “strutture” (geografia, economia, società) e “eventi” (avvenimenti individuali).

Prospettiva Soggettiva:

  1. Georg Simmel (1858-1918): Filosofo e sociologo tedesco, Simmel esplorò il concetto di “straniero” e l’esperienza individuale all’interno della società moderna. La sua prospettiva soggettiva si concentrò sulla comprensione delle interazioni sociali e delle esperienze personali come elementi centrali nella comprensione della storia.
  2. Carl Gustav Jung (1875-1961): Psicologo svizzero, Jung sviluppò teorie sulla psicologia dell’inconscio collettivo, suggerendo che i simboli e le narrazioni mitiche sono elementi fondamentali per comprendere la continuità dei motivi culturali e storici.
  3. Sigmund Freud (1856-1939): Anche se più noto per la psicoanalisi, Freud influenzò la storia culturale attraverso il suo studio delle dinamiche psicologiche dell’individuo. I suoi concetti di “inconscio” e “complesso di Edipo” possono essere applicati per esplorare le motivazioni nascoste dietro gli eventi storici e le azioni degli individui.

Questi pensatori offrono solo un piccolo assaggio della varietà di prospettive che emersero nel primo Novecento. Mentre alcuni cercavano di stabilire un quadro oggettivo basato sulle fonti e sulle strutture, altri si concentravano sull’esperienza soggettiva e psicologica come chiave per comprendere il passato umano. La tensione tra queste prospettive continua a sfidare gli storici moderni nel bilanciare la comprensione obiettiva e soggettiva della storia.

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