Se non sono capace di leggere la mente dell’altro, ovvero non riesco a riconoscere gli stati mentali che lo attraversano, non capisco cosa sta provando oppure, se ho un deficit di empatia e non solo di teoria della mente e non lo percepisco, potrebbe essere che questo deficit rivolto all’altro riguardi anche me stesso ovvero che riesca poco a percepire e a individuare i miei stati mentali ad avere consapevolezza di quello che sto vivendo dunque avrei un livello alto di alessitimia e allora potrebbe essere che il disagio, la nebbia che provo sul piano della percezione degli stati mentali sia cognitivi che emotivi si trasferisca sul corpo, si trasformi in Stati fisici perché gli stati fisici, sono gli unici “Stati” che riesco a percepire, a leggere, che riesco a individuare. Ecco perché la persona potrebbe rifiutarsi di pensare che esista un disagio dietro gli stati fisici, dietro e oltre il corporeo e dunque che manifesti un deficit nella comprensione della propria somatizzazione. Queste sono riflessioni dopo un po’ di colloqui o e dopo un po’ di letture sui deficit di teoria della mente sia cognitiva che emotiva, sono in pratica, riflessioni personali che potrebbero essere verificati in un progetto di ricerca.